1. |
Josephine e altre bionde
03:48
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Josephine e altre bionde
E’ l’aria della sera che ti assale
e il vento a quest’ora non fa male
il gioco della notte si allontana
un refolo di brezza la rischiara
aspetti in un angolo di strada
e vedi la tua vita che si asciuga
da quando hai spinto quella tipa,
nella botola
E’ come torturare gli animali
cacciare le formiche con lo spray
ferirsi un dito con la fionda
manovrata ad arte da una bionda
prendi il controllo di te stesso
non pensare al sesso non pensare al sesso
la noia che decide le tue mosse,
ti vendicherà
Oh Anima, Anima ribelle
Meraviglia, resta a galla
Josephine non mi tagliar la strada
questa sera, fai la brava
E’ l’aria della sera che ti assale
un’aria che ti scuote dal torpore
sonar, radiotrasmittenti,
mappe, cavi antiossidanti
una ventola a motore
collegata al cuore, collegata al cuore
febbre eolica che imploderà
Pensa alla sorpresa della tipa
quando scoprirà la verità
affanculo l’energia pulita
affanculo pure questa vita
serve solo quando il vento soffia
miccia, miccia, miccia
le bionde come un unico bersaglio
Oh Anima, Anima ribelle
Meraviglia, resta a galla
Valerie non mi tagliar la strada
questa sera, fai la brava
Marianne, Anima ribelle
Parapiglia, resta in sella
Desirèe non mi tagliar la strada
questa sera, ti prego fai la brava.
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2. |
Oops!
03:17
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OOPS!
Il tuo migliore amico ti parlava di viaggi,
di mete, di metà e di discese
ti lasciavi andare alle sue prese,
alle sue sviolinate, ai suoi massaggi
Ridendo, scherzando, guidando
senza sentire lo stress del volante
senza sentirlo nemmeno un istante
e subito viravi rotolando
Come la mettiamo gioia?
Come la prendiamo adesso la discesa?
Come la mettiamo gioia? C
ome la prendiamo adesso?
Il tuo famoso amico, imperterrito ronzava
tu ridevi, senza pensare
spericolando assieme, sul limitare
la macchina soffriva lemme lemme
Pian piano, spremeva, la strada
tu guardavi i suoi occhi molluschi
mentre lui ti blandiva in un sushi
perdevi il controllo delle gomme
Come la mettiamo gioia?
Come la prendiamo adesso la salita?
Come la mettiamo gioia?
Come la prendiamo adesso?
Senza pensare ai freni, senza mappe né fari
il sole, il sole ti abbronzava
un avido specchietto, come un gatto
che annusa e dopo fa le fusa
Perdevi i tuoi colpi in salita
e ripensavi a una brusca discesa
senza avvertirlo nemmeno un istante
che il freno sdrucciolava le sue spinte
Come la mettiamo gioia?
Come la prendiamo adesso la discesa?
Come ci salviamo gioia?
Come ci salviamo adesso rotolando?
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3. |
'n roll
00:23
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4. |
Diva
04:50
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Con l’aria di una vespa senza remore e patemi
che si veste da regina e usa cerchi gialloneri
Con il miele che ti cola sopra il rimmel sul mascara
come un’ape che divora la sua preda impollinata
Tu mi tenti Tu mi tenti Tu mi tenti, tu
Con le pose da sovrana il disprezzo per la plebe
col colbacco da gran dama di chi ride a fine mese
Con i fregi ingioiellati e i monili mai obsoleti
con lo sguardo da matrigna e con l’astio di chi regna
Tu mi tenti Tu mi tenti Tu mi tenti, tu
Viva la mia Diva!
Diva! Diva! Diva!
Con un tacco geroglifico ed un labbro da spergiura
con un seno architettonico spalmato sulla sera
Con le entrate da sultana che sbaragliano la sala
per sfinire poi l’attesa mulinando a mò di musa
Tu mi tenti Tu mi tenti Tu mi tenti, tu
Viva la mia Diva!
Diva! Diva! Diva!
Sei una diva che si è arresa
perché adesso io ti ho presa
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5. |
Signor Penombra
02:00
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Signor Penombra
Se hai bisogno di me, Corso Mansueto, 21
ottavo piano con ascensore senza portiere né vicini
Se hai bisogno di me chiedi di un tipo brusco
che vive nella penombra e morde il freno
C’è gente che trema perduta nella bufera
di questi vicoli aspri non è il mio caso
se piangi di notte
stai sognando un temporale
sono il Signor Penombra
vienimi a trovare
Se tu svolti di là, Corso Mansueto, 21
là dove ho vinto il maleficio e amazzoni slave
Se hai bisogno di me bussa tre volte e chiama
ottavo piano con ascensore no perditempo
Mi dedico a Gilda topazio nell’ambra
abbandonati nel talco rosa
Rivendico il premio di questa movida
baci infuocati e brillantina
Se piangi di notte
stai sognando un temporale
sono il Signor Penombra
vienimi a trovare
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6. |
Ramirez Macaluso
03:24
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Ramirez Macaluso
Non sono qui per farmi degli amici,
sono venuto per dar noia a tutti,
non tengo affatto a raccogliere attestati,
voglio piuttosto farvi innervosire,
rodervi dentro, maramaldeggiare.
Io sono quello che vi spinge sulla metro
sono la porta che stritola le dita
sono il sapore rancido del latte
la goccia che fa traboccare il vaso
Piacere, Ramirez Macaluso
di professione eterno malmostoso
Piacere, piacere, piacere, anzi dispiacere
Sentiti omaggi, lividi e fastidi
Rodo dentro me, dentro me,
dentro me farfugliando
rordo dentro, rodo e ringhio
rodo dentro me, rodo farfugliando
Sono il molare che vi duole in spiaggia
la risatina di chi vi sbeffeggia
se sulla strada una gamba inciampa
a manovrarla c’è il mio sgambettare
Io sono quello che vi ruba il posto
che prende il taxi sempre al posto vostro
sono una specie di maledizione
sono zanzara e sono pungiglione
Piacere, Ramirez Macaluso
di professione eterno malmostoso
Piacere, piacere, piacere, anzi dispiacere
Sentiti omaggi, lividi e fastidi
Rodo dentro me, dentro me, dentro me
farfugliando rodo dentro, Rodo e ringhio
rodo dentro me, rodo farfugliando
Centometrista della luna storta
farabutto dall’aria infastidita
Se voi mi fate un cenno non rispondo
Se ve lo faccio io vi sto insultando
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7. |
Un nodo alla gola
05:27
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Un nodo alla gola
Quando Cadol sollevò il viso
i loro sguardi s'incrociarono
e sorrisero allo stesso modo
e sentirono lo stesso nodo
Il ventilatore tossì un pò d'aria
sui bicchieri si spalmò una lacrima
il filo tenue di una stessa ruga
fatta di pioggia che si asciuga
Non mi guardare non farlo
non mi chiamare non vengo
Cadol tenne stretto un brivido
e mise subito in mostra un livido
alzando la camicia un pò per caso
approfittando di una défaillance del raso
Finse Cadol di restare in piedi
ma i loro occhi si cercarono di nuovo
e mentre passeggiava al largo
sentì che stava andando a fondo
Non mi guardare non farlo
non mi chiamare non vengo
Quando la scena diventò più chiara
Cadol scoprì finalmente come stava
aveva il cuore appeso di un ragazzo
e il braccio avvinghiato a un brutto ceffo
Capì che il destino era segnato
che il suo piccolo flirt era finito
disimpegnò la miccia del sorriso
e mise la sordina al suo bel viso
Non mi guardare non farlo
non mi chiamare non vengo
E' da quel giorno che si inseguono
da quel giorno che si vedono
lui per guardarla forte
lei per imparare canzoni assorte
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8. |
Malanimale
04:28
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Malanimale
Ci sono sere che fanno crescere gli artigli
ci sono nebbie che confondono i profili
ci sono giorni in cui guardo gli animali
e li sento più vicini dei miei cari
Sarà capitato anche a voi, sarà successo
di stendervi in un bosco, abitare il buio
di respirare il respiro del cinghiale
Sarà capitato anche a voi, sarà successo
Malanimale, Malanimale Malanimale sente di più
Ho provato a nuotare insieme al barracuda
percorrere le curve insieme alla sua coda
ho provato a fiutare l’aria, leggere il vento
Ci sono piogge che hanno l’alito del gatto
ci sono giorni in cui corro come il cervo
ci sono notti saccheggiate dall’istinto
dove gli umori sono tutto quel che sento
Sarà capitato anche a voi, sarà successo
di battere con un battito animale
Sarà capitato anche a voi, sarà successo
Malanimale, Malanimale Malanimale sente di più
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9. |
'n soda
00:23
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10. |
Le parole di un bolero
04:05
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Le parole di un bolero
Ci ho messo tanto tempo
a capire la mia bussola ostruita
rimuginare il fuori e il dentro
di una vita sempre senza baricentro
Ci ho messo tutto il mio tempo
a capire e a masticare il fatto
che certe cose si possono dire
con le parole di un bolero
Voglio, navigare, navigare, navigare
fino al porto dell’anima
sfiorando il mare
sfiorando il mare prima di attraccare
Ogni viaggio mi ha lasciato
un odore, un sapore, un cuore in pegno
ogni viaggio mi ha lasciato un regno
ogni fuso orario un sogno
Ci ho messo un pò di tempo
a capire e a masticare il fatto
che certe cose si possono dire
con le parole di un bolero:
voglio navigare navigare navigare
fino al porto dell’anima
sfiorando il mare
sfiorando il mare prima di attraccare
Milleduecento volte sono andato alla deriva Milleduecento e una son tornato inebriato
Continuo a zigzagare senza meta
Continuo a ribaltare la mia casa
Ci ho messo un bel pò di tempo
a capire e a masticare il fatto
che certe cose si possono dire
solo con le parole di un bolero:
voglio navigare navigare navigare
fino al porto dell’anima
sfiorando il mare
sfiorando il mare prima di attraccare
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11. |
Rimani qui
03:05
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RIMANI QUI
Fantastico
il modo di raggiungerlo
randagio il sentire le ore
e come fosse un attimo
si cambia masticando fiele
Cercami attaccami e raggirami
Texana scoperta, è mattina
luce di un’alba fossile
miscela speroni e stivali
Rimani qui ancora un po’
Rimani qui finché si può
Traboccami, di oro verde misero
vestita di rosso e di nero
fiuta il mio umore pessimo
risparmia nel sangue il respiro
guardando dalla visiera,
sudano le mie mani,
distese in un tappeto verde
di un gioco che dura fino a domani
Rimani qui ancora un po’
Rimani qui finché si può
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12. |
Un mare di guai
02:42
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Un mare di guai
Ho giocato per anni con gli affari degli altri
adesso ho perso un giro ho gente alle calcagna
Otto giorni otto di incubi in arrivo
cambiali in scadenza senza aperitivo
Sono dei picchiatori al soldo di una iena
prima ti torturano e poi si dileguano
Guardo sotto i tacchi per non guardare i visi
sfilo radente i muri senza contrappesi
Pum stok… Sento i passi Pum stok… Sento i bassi
Pum stok… Sento i passi Pum stok…
Sono in un mare di guai un mare di guai
mi lecco le ferite ma non finisco mai
Avevo chiesto un prestito per pagarmi il lusso
di una zarina ardente da mantenere e sbattere
Ho fatto uno sbaglio ho sbagliato partita
solo che in questo caso coincide con la vita
Casse di Perriet Jouet del duemila e due
chilometri di caviale il freezer stipato
Metto in cantina ettolitri di paure
torno nel salotto e ricomincio a bere
torno nel salotto e ricomincio a bere...
e ricomincio a bere... e ricomincio a bere...
Pum stok…. Sento i passi Pum stok…. Sento i bassi
Pum stok…. Sento i passi Pum stok…. Sento i passi
Sono in un mare di guai un mare di guai
mi lecco le ferite ma non finisco mai
Sono in un mare di guai un mare di guai
espiro inspiro aspiro mi soffoca il via vai
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13. |
'n white
00:22
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14. |
Margarita
03:39
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MARGARITA
Notti di contrabbando di un lavaprua senz’appetito
lische e scarti di teste accatastate nel retrobar
tre abituées da mezzo secolo con il fegato già in saldo
un magazzino limaccioso da falò delle vanità
strano ma vero, un giorno sincero, un patapum da patatrac
il ghigno anomalo di faccia d’angelo, Rimbaud del pianobar
cinquanta piotte più le mance per una sera di deliri coronati dalla follia di una canzone tutta coi diesis
Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione magia di suoni, a quattro mani, a quattro piedi sul pianobar
Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione chiusi a sorpresa, sprangati dentro, sui tasti d’una locanda a ore
Margarita, beviamoci la vita
Margarita, beviamoci la vita
portami, portami, portami via di qua
Che rumba balli bella signora nel magazzino di questasera?
Perché sfarfalli con la tua seta, col tuo sorriso da musa inquieta?
Che gioco giochi signora bella in questa bettola da naufragio,
in quest’angolo d’autunno, in questa nebbia diperdigiorno?
Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione ordina e vai, consuma e vai, paga il tuo “Margarita”
Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione ulula e vai, pelle sbiadita, gemito in saldo: fica!
Margarita, beviamoci la vita
Margarita, beviamoci la vita
portami portami portami via di qua
Scusi, scusi è stato uno sbaglio, un cedimento da balordo
scusi, adesso riprendo, a sfarfallare su questi tasti
su questo pulpito nascosto, su questa splendida visione: lo squalo, il muro, il solito mare
e sul bicchiere saliva e sale
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15. |
Scorribande
03:08
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Scorribanda
Non mi tieni legato mai non mi tieni stretto
non mi trovi al tuo fianco se se te ne vai a letto Vibra vibra libidine vibra lingua pazza
la tua lingua di mantide sta girando a vuoto
Sgomma sotto di me una Ducati nervosa
e se hai visto già lacrimar sul tuo viso
non è il rimpianto ma è, il vento
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16. |
Urlami in faccia
02:59
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URLAMI IN FACCIA
Urlami in faccia la tua pioggia fredda
cielo che ti pieghi ad un colore scuro
non ho più fretta di tornare a casa
con i panni asciutti e la faccia pulita
Che non si dica: "era una scommessa"
mentre il cielo esplode e scappa via la ressa
Piove, nuvole di pane, acqua e sale
come il fondo delle gole, sputa e fuori piove
cielo e mare alzano il catrame
come il fondo delle gole, urla di pietà
Urlami in faccia grandine di sabbia
rossa come rabbia che non trova sfogo
banchi di nebbia sulla pelle bianca
come gocce d’acido solforico
Per un istante più non si sente
mentre il cielo esplode e scappa via la gente
Piove, nuvole di pane, acqua e sale
come il fondo delle gole, sputa e fuori piove
cielo e mare gonfiano il catrame
come il fondo delle gole, urla di pietà
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17. |
Voi siete qui
04:29
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Voi siete qui
Voi siete qui
in questo buco, in questa strada
battuta da una sabbia stanca
una lucertola gira la testa
e voi credete che sia un segno ormai fatale
che il sole picchia forte forte, come un boxer
che questa carta stinta addolcisca il sale
voi siete qui
e non lo sapete,
state cercando un punto fermo che vi orienti
oppure una stella che vi rassicuri
scrutando il cielo come impuri esploratori
nessuna mappa vi regalerà il segreto
di quello che cercate e vi portate dietro
nessuna mappa vi regalerà il segreto
del piccolo mistero di un viaggio sempre inquieto
voi siete qui
me ne dispiace, in questa melma
braccati da una luna iena
poi vi muovete come palombari
e non capite che togliendo lo scafandro
vedreste tutto molto meglio
vi agitereste molto molto meno
nessuna mappa vi regalerà il segreto
di quello che cercate e vi portate dietro
nessuna mappa tifa per un posto
rimane sempre muta e non sceglie a posto vostro
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