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Canzoni della Penombra

by GLI EX

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1.
Josephine e altre bionde E’ l’aria della sera che ti assale e il vento a quest’ora non fa male il gioco della notte si allontana un refolo di brezza la rischiara aspetti in un angolo di strada e vedi la tua vita che si asciuga da quando hai spinto quella tipa, nella botola E’ come torturare gli animali cacciare le formiche con lo spray ferirsi un dito con la fionda manovrata ad arte da una bionda prendi il controllo di te stesso non pensare al sesso non pensare al sesso la noia che decide le tue mosse, ti vendicherà Oh Anima, Anima ribelle Meraviglia, resta a galla Josephine non mi tagliar la strada questa sera, fai la brava E’ l’aria della sera che ti assale un’aria che ti scuote dal torpore sonar, radiotrasmittenti, mappe, cavi antiossidanti una ventola a motore collegata al cuore, collegata al cuore febbre eolica che imploderà Pensa alla sorpresa della tipa quando scoprirà la verità affanculo l’energia pulita affanculo pure questa vita serve solo quando il vento soffia miccia, miccia, miccia le bionde come un unico bersaglio Oh Anima, Anima ribelle Meraviglia, resta a galla Valerie non mi tagliar la strada questa sera, fai la brava Marianne, Anima ribelle Parapiglia, resta in sella Desirèe non mi tagliar la strada questa sera, ti prego fai la brava.
2.
Oops! 03:17
OOPS! Il tuo migliore amico ti parlava di viaggi, di mete, di metà e di discese ti lasciavi andare alle sue prese, alle sue sviolinate, ai suoi massaggi Ridendo, scherzando, guidando senza sentire lo stress del volante senza sentirlo nemmeno un istante e subito viravi rotolando Come la mettiamo gioia? Come la prendiamo adesso la discesa? Come la mettiamo gioia? C ome la prendiamo adesso? Il tuo famoso amico, imperterrito ronzava tu ridevi, senza pensare spericolando assieme, sul limitare la macchina soffriva lemme lemme Pian piano, spremeva, la strada tu guardavi i suoi occhi molluschi mentre lui ti blandiva in un sushi perdevi il controllo delle gomme Come la mettiamo gioia? Come la prendiamo adesso la salita? Come la mettiamo gioia? Come la prendiamo adesso? Senza pensare ai freni, senza mappe né fari il sole, il sole ti abbronzava un avido specchietto, come un gatto che annusa e dopo fa le fusa Perdevi i tuoi colpi in salita e ripensavi a una brusca discesa senza avvertirlo nemmeno un istante che il freno sdrucciolava le sue spinte Come la mettiamo gioia? Come la prendiamo adesso la discesa? Come ci salviamo gioia? Come ci salviamo adesso rotolando?
3.
'n roll 00:23
4.
Diva 04:50
Con l’aria di una vespa senza remore e patemi che si veste da regina e usa cerchi gialloneri Con il miele che ti cola sopra il rimmel sul mascara come un’ape che divora la sua preda impollinata Tu mi tenti Tu mi tenti Tu mi tenti, tu Con le pose da sovrana il disprezzo per la plebe col colbacco da gran dama di chi ride a fine mese Con i fregi ingioiellati e i monili mai obsoleti con lo sguardo da matrigna e con l’astio di chi regna Tu mi tenti Tu mi tenti Tu mi tenti, tu Viva la mia Diva! Diva! Diva! Diva! Con un tacco geroglifico ed un labbro da spergiura con un seno architettonico spalmato sulla sera Con le entrate da sultana che sbaragliano la sala per sfinire poi l’attesa mulinando a mò di musa Tu mi tenti Tu mi tenti Tu mi tenti, tu Viva la mia Diva! Diva! Diva! Diva! Sei una diva che si è arresa perché adesso io ti ho presa
5.
Signor Penombra Se hai bisogno di me, Corso Mansueto, 21 ottavo piano con ascensore senza portiere né vicini Se hai bisogno di me chiedi di un tipo brusco che vive nella penombra e morde il freno C’è gente che trema perduta nella bufera di questi vicoli aspri non è il mio caso se piangi di notte stai sognando un temporale sono il Signor Penombra vienimi a trovare Se tu svolti di là, Corso Mansueto, 21 là dove ho vinto il maleficio e amazzoni slave Se hai bisogno di me bussa tre volte e chiama ottavo piano con ascensore no perditempo Mi dedico a Gilda topazio nell’ambra abbandonati nel talco rosa Rivendico il premio di questa movida baci infuocati e brillantina Se piangi di notte stai sognando un temporale sono il Signor Penombra vienimi a trovare
6.
Ramirez Macaluso Non sono qui per farmi degli amici, sono venuto per dar noia a tutti, non tengo affatto a raccogliere attestati, voglio piuttosto farvi innervosire, rodervi dentro, maramaldeggiare. Io sono quello che vi spinge sulla metro sono la porta che stritola le dita sono il sapore rancido del latte la goccia che fa traboccare il vaso Piacere, Ramirez Macaluso di professione eterno malmostoso Piacere, piacere, piacere, anzi dispiacere Sentiti omaggi, lividi e fastidi Rodo dentro me, dentro me, dentro me farfugliando rordo dentro, rodo e ringhio rodo dentro me, rodo farfugliando Sono il molare che vi duole in spiaggia la risatina di chi vi sbeffeggia se sulla strada una gamba inciampa a manovrarla c’è il mio sgambettare Io sono quello che vi ruba il posto che prende il taxi sempre al posto vostro sono una specie di maledizione sono zanzara e sono pungiglione Piacere, Ramirez Macaluso di professione eterno malmostoso Piacere, piacere, piacere, anzi dispiacere Sentiti omaggi, lividi e fastidi Rodo dentro me, dentro me, dentro me farfugliando rodo dentro, Rodo e ringhio rodo dentro me, rodo farfugliando Centometrista della luna storta farabutto dall’aria infastidita Se voi mi fate un cenno non rispondo Se ve lo faccio io vi sto insultando
7.
Un nodo alla gola Quando Cadol sollevò il viso i loro sguardi s'incrociarono e sorrisero allo stesso modo e sentirono lo stesso nodo Il ventilatore tossì un pò d'aria sui bicchieri si spalmò una lacrima il filo tenue di una stessa ruga fatta di pioggia che si asciuga Non mi guardare non farlo non mi chiamare non vengo Cadol tenne stretto un brivido e mise subito in mostra un livido alzando la camicia un pò per caso approfittando di una défaillance del raso Finse Cadol di restare in piedi ma i loro occhi si cercarono di nuovo e mentre passeggiava al largo sentì che stava andando a fondo Non mi guardare non farlo non mi chiamare non vengo Quando la scena diventò più chiara Cadol scoprì finalmente come stava aveva il cuore appeso di un ragazzo e il braccio avvinghiato a un brutto ceffo Capì che il destino era segnato che il suo piccolo flirt era finito disimpegnò la miccia del sorriso e mise la sordina al suo bel viso Non mi guardare non farlo non mi chiamare non vengo E' da quel giorno che si inseguono da quel giorno che si vedono lui per guardarla forte lei per imparare canzoni assorte
8.
Malanimale 04:28
Malanimale Ci sono sere che fanno crescere gli artigli ci sono nebbie che confondono i profili ci sono giorni in cui guardo gli animali e li sento più vicini dei miei cari Sarà capitato anche a voi, sarà successo di stendervi in un bosco, abitare il buio di respirare il respiro del cinghiale Sarà capitato anche a voi, sarà successo Malanimale, Malanimale Malanimale sente di più Ho provato a nuotare insieme al barracuda percorrere le curve insieme alla sua coda ho provato a fiutare l’aria, leggere il vento Ci sono piogge che hanno l’alito del gatto ci sono giorni in cui corro come il cervo ci sono notti saccheggiate dall’istinto dove gli umori sono tutto quel che sento Sarà capitato anche a voi, sarà successo di battere con un battito animale Sarà capitato anche a voi, sarà successo Malanimale, Malanimale Malanimale sente di più
9.
'n soda 00:23
10.
Le parole di un bolero Ci ho messo tanto tempo a capire la mia bussola ostruita rimuginare il fuori e il dentro di una vita sempre senza baricentro Ci ho messo tutto il mio tempo a capire e a masticare il fatto che certe cose si possono dire con le parole di un bolero Voglio, navigare, navigare, navigare fino al porto dell’anima sfiorando il mare sfiorando il mare prima di attraccare Ogni viaggio mi ha lasciato un odore, un sapore, un cuore in pegno ogni viaggio mi ha lasciato un regno ogni fuso orario un sogno Ci ho messo un pò di tempo a capire e a masticare il fatto che certe cose si possono dire con le parole di un bolero: voglio navigare navigare navigare fino al porto dell’anima sfiorando il mare sfiorando il mare prima di attraccare Milleduecento volte sono andato alla deriva Milleduecento e una son tornato inebriato Continuo a zigzagare senza meta Continuo a ribaltare la mia casa Ci ho messo un bel pò di tempo a capire e a masticare il fatto che certe cose si possono dire solo con le parole di un bolero: voglio navigare navigare navigare fino al porto dell’anima sfiorando il mare sfiorando il mare prima di attraccare
11.
Rimani qui 03:05
RIMANI QUI Fantastico il modo di raggiungerlo randagio il sentire le ore e come fosse un attimo si cambia masticando fiele Cercami attaccami e raggirami Texana scoperta, è mattina luce di un’alba fossile miscela speroni e stivali Rimani qui ancora un po’ Rimani qui finché si può Traboccami, di oro verde misero vestita di rosso e di nero fiuta il mio umore pessimo risparmia nel sangue il respiro guardando dalla visiera, sudano le mie mani, distese in un tappeto verde di un gioco che dura fino a domani Rimani qui ancora un po’ Rimani qui finché si può
12.
Un mare di guai Ho giocato per anni con gli affari degli altri adesso ho perso un giro ho gente alle calcagna Otto giorni otto di incubi in arrivo cambiali in scadenza senza aperitivo Sono dei picchiatori al soldo di una iena prima ti torturano e poi si dileguano Guardo sotto i tacchi per non guardare i visi sfilo radente i muri senza contrappesi Pum stok… Sento i passi Pum stok… Sento i bassi Pum stok… Sento i passi Pum stok… Sono in un mare di guai un mare di guai mi lecco le ferite ma non finisco mai Avevo chiesto un prestito per pagarmi il lusso di una zarina ardente da mantenere e sbattere Ho fatto uno sbaglio ho sbagliato partita solo che in questo caso coincide con la vita Casse di Perriet Jouet del duemila e due chilometri di caviale il freezer stipato Metto in cantina ettolitri di paure torno nel salotto e ricomincio a bere torno nel salotto e ricomincio a bere... e ricomincio a bere... e ricomincio a bere... Pum stok…. Sento i passi Pum stok…. Sento i bassi Pum stok…. Sento i passi Pum stok…. Sento i passi Sono in un mare di guai un mare di guai mi lecco le ferite ma non finisco mai Sono in un mare di guai un mare di guai espiro inspiro aspiro mi soffoca il via vai
13.
'n white 00:22
14.
Margarita 03:39
MARGARITA Notti di contrabbando di un lavaprua senz’appetito lische e scarti di teste accatastate nel retrobar tre abituées da mezzo secolo con il fegato già in saldo un magazzino limaccioso da falò delle vanità strano ma vero, un giorno sincero, un patapum da patatrac il ghigno anomalo di faccia d’angelo, Rimbaud del pianobar cinquanta piotte più le mance per una sera di deliri coronati dalla follia di una canzone tutta coi diesis Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione magia di suoni, a quattro mani, a quattro piedi sul pianobar Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione chiusi a sorpresa, sprangati dentro, sui tasti d’una locanda a ore Margarita, beviamoci la vita Margarita, beviamoci la vita portami, portami, portami via di qua Che rumba balli bella signora nel magazzino di questasera? Perché sfarfalli con la tua seta, col tuo sorriso da musa inquieta? Che gioco giochi signora bella in questa bettola da naufragio, in quest’angolo d’autunno, in questa nebbia diperdigiorno? Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione ordina e vai, consuma e vai, paga il tuo “Margarita” Signora Tristezza, Signora Dolore, Signora Maledizione ulula e vai, pelle sbiadita, gemito in saldo: fica! Margarita, beviamoci la vita Margarita, beviamoci la vita portami portami portami via di qua Scusi, scusi è stato uno sbaglio, un cedimento da balordo scusi, adesso riprendo, a sfarfallare su questi tasti su questo pulpito nascosto, su questa splendida visione: lo squalo, il muro, il solito mare e sul bicchiere saliva e sale
15.
Scorribande 03:08
Scorribanda Non mi tieni legato mai non mi tieni stretto non mi trovi al tuo fianco se se te ne vai a letto Vibra vibra libidine vibra lingua pazza la tua lingua di mantide sta girando a vuoto Sgomma sotto di me una Ducati nervosa e se hai visto già lacrimar sul tuo viso non è il rimpianto ma è, il vento
16.
URLAMI IN FACCIA Urlami in faccia la tua pioggia fredda cielo che ti pieghi ad un colore scuro non ho più fretta di tornare a casa con i panni asciutti e la faccia pulita Che non si dica: "era una scommessa" mentre il cielo esplode e scappa via la ressa Piove, nuvole di pane, acqua e sale come il fondo delle gole, sputa e fuori piove cielo e mare alzano il catrame come il fondo delle gole, urla di pietà Urlami in faccia grandine di sabbia rossa come rabbia che non trova sfogo banchi di nebbia sulla pelle bianca come gocce d’acido solforico Per un istante più non si sente mentre il cielo esplode e scappa via la gente Piove, nuvole di pane, acqua e sale come il fondo delle gole, sputa e fuori piove cielo e mare gonfiano il catrame come il fondo delle gole, urla di pietà
17.
Voi siete qui Voi siete qui in questo buco, in questa strada battuta da una sabbia stanca una lucertola gira la testa e voi credete che sia un segno ormai fatale che il sole picchia forte forte, come un boxer che questa carta stinta addolcisca il sale voi siete qui e non lo sapete, state cercando un punto fermo che vi orienti oppure una stella che vi rassicuri scrutando il cielo come impuri esploratori nessuna mappa vi regalerà il segreto di quello che cercate e vi portate dietro nessuna mappa vi regalerà il segreto del piccolo mistero di un viaggio sempre inquieto voi siete qui me ne dispiace, in questa melma braccati da una luna iena poi vi muovete come palombari e non capite che togliendo lo scafandro vedreste tutto molto meglio vi agitereste molto molto meno nessuna mappa vi regalerà il segreto di quello che cercate e vi portate dietro nessuna mappa tifa per un posto rimane sempre muta e non sceglie a posto vostro

about

Music:
Massi Amadori
Lyrics:
Valerio Corzani
(Except "Rimani qui" & "Urlami in faccia" Frei Rossi)

credits

released November 12, 2009

Frei Rossi - Vox, Acustic and Classic Guitar
Massi Amadori - Electric and acustic Guitar, Banjo, surdo, fun machine
Valerio Corzani - Acustic Bass and "Basso Tinozza"
Fabio Paglierani - Drums, Percussion
Alessandro Ciuffetti - Sound 's Engineer

SPECIAL GUEST:
Luca Morino (Vox "Un nodo alla gola")
H.E.R. (Electric Violin)
Gianni Perinelli (Sax & Cabasa)
Marcello Detti (Trombone)

Images & Booklet : Pablo Echaurren

Artistic Production and Arrangement: Massimiliano Amadori
Executive Production: Massimo Roccaforte (Interno 4 Records)

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